Ispirati allo spirito di Durga per realizzare le trasformazioni necessarie ad affrontare le difficoltà e i cambiamenti della vita.  L’immagine di questa eroina è simbolo di potere, forza e protezione, soprattutto per le donne. Tutte coloro che devono giostrarsi tra lavoro, famiglia, cause politiche e sociali in cui credono, che vogliono proteggere ciò che amano sono delle versioni contemporanee di Durga. Così, per le donne come per gli uomini, meditare portando la sua immagine nel proprio mondo può conferire forza, determinazione e saggezza. Durga incarna il potere della trasformazione dalle dipendenze, dagli ostacoli e illusioni, dalle paure che pesano sulle nostre spalle.


Simbologia della dea Durga

Il femmineo al suo apice, ovvero l’acme della potenza creatrice e di quella distruttrice, della forza e del controllo di sé, della propensione all’azione e della bellezza incantevole, della grazia e dell’intransigenza, trova la sua massima espressione nella dea indù chiamata Durga.

Nel panorama delle innumerevoli divinità indiane ce ne sono alcune che esprimono la polarità femminea dell’universo, spesso chiamate proprio “madri” nella tradizione indù (matrika) ma rappresentanti non solo l’aspetto materno: spesso includono quello di figlia, quello di amante, quello di anziana.

Ma non sono tutte rose e fiori, a lato degli aspetti dolci troviamo quelli feroci e terribili, fiammeggianti e intransigenti, e quella che rappresenta al meglio questi attributi è senza dubbio la dea Kali. Ma in questo sottogruppo di dee guerriere e incontenibili ce n’è una che, pur in tutta la sua potenza e nel pieno della sua vena guerriera, non perde la sua dolcezza e la sua bellezza muliebreDurga, la dea che spazza l’oscurità senza divenire oscura.

   “Nel pieno della sua vena guerriera, non perde la sua dolcezza e la sua bellezza muliebreDurga, la dea che spazza l’oscurità senza divenire oscura.”


Chi è la dea Durga

Durga, che letteralmente significa sia invincibile che inarrivabile è una delle manifestazioni della Shakti (l’energia universal femminile) più adorate in India, non solo, spesso l’intera India è considerata una forma materiale della dea Durga. Il suo sorriso grazioso rappresenta tutta la maternità del fuoco che purifica il mondo dall’oscurità e dal caos.

Essa infatti fu creata in questa forma assoluta con lo sforzo di tutta la Trimurti e del resto degli dei, incapaci di abbattere il demone buffalo Mahishasura, reso pressoché immortale poiché immune sia agli dei che ai demoni che agli uomini.

La grazia del suo sorriso rappresenta un simbolo interiore di altissimo valore: la sua azione non è dettata da rabbia o violenza ma dalla necessità, per amore del bene e al fine di liberare il mondo e le anime che le sono devote.

 

 


La storia di Durga

In breve, la sua storia comincia quanto al demone Mahishasura fu concessa una forma di quai-immortalità, che gli permise di dominare l’universo con le sue armate e di diventare leader delle divinità stesse. Gli dei riuniti allora crearono Durga, la versione femminea del Supremo, composta della luce del Sole, alla quale gli dei donarono le loro parti del corpo e le loro armi migliori. Il ruggito del suo leone scosse e divise i continenti e creò nuove catene montuose (retaggio di cataclismi antichi) mentre diede battaglia al demone supremo, che per caricarla prese la forma di bufalo, nella quale fu fatto a pezzi.

Quando uccise Mahishasura gli dei le chiesero: “Madre, perché non hai bruciato in un attimo il demone e i suoi aiutanti, mettendo invece in scena il teatro di una guerra da sostenere contro loro tutti?”

Durga rispose: ”Se li avessi ridotti in cenere, sarebbero andati tutti all’inferno e sarebbe stato difficile per loro evolvere e migliorarsi. Ma combattendomi e soprattutto essendo da me uccisi, loro tutti raggiungeranno i pianeti celesti e si trasformeranno in esseri di luce”.


Le armi di Durga

Durga cavalca un leone o una tigre, a simboleggiare la sua natura guerriera e le sue 8 o 10 mani tengono sia armi di distruzione che simboli di creazione. Ognuna delle 10 mani ha un’arma differente, per poter combattere il demonio nei suoi diversi aspetti. Ogni arma è un simbolo di  una qualità positiva opposta ad una negativa, ad esempio l’egoismo è distrutto dal distaccamento dalle cose materiali, il pregiudizio dalla conoscenza, la gelosia dall’assenza di desiderio e cosi via.

Tradizionalmente sono il tridente (simbolo della trascendenza del tempo), arco e freccia (potere dato dai valori interiori), la mazza (simbolo di lealtà al dharma), la spada (simbolo di corretta discriminazione al fine di eradicare il male), il loto (simbolo di distacco in quanto esprime bellezza pur nascendo dal fango), conchiglia (ananda o beatitudine), il disco chakra (propensione all’azione) e un’ultima mano in posa di grazia e perdono.

Questa mano è un simbolo assai importante, chiamato Abhaya Mudra o gesto del coraggio, che da un lato rappresenta la grazia, la protezione e il rifugio delle anime, dall’altro rappresenta lo stato di assenza di paura per chi si dona a lei, quindi coraggio e assenza di sconforto. Talvolta armi sostitutive sono la lancia, il cappio o lo scudo, segno di protezione, di disciplina, di autoanalisi.

Come Shiva anche la Durga è chiamata “Triyambake”,  la Dea dai tre occhi. L’occhio sinistro rappresenta il desiderio (luna),  l’occhio destro rappresenta l’azione (sole) e quello centrale la conoscenza (fuoco). Il suo vestito rosso simboleggia la sue continua azione per distruggere le forze demoniache dell’universo. Attraverso la  divina conchiglia, la Dea Durga emette l’AUM, il suono della creazione.

Madre Suprema distrugge la disarmonia che crea  lo squilibrio nel mondo fenomenico. Suprema benefattrice, mostra misericordia anche verso i figli che distrugge.


Il lato oscuro da trasformare

I demoni che Durga combatte non sono solo dei cattivi qualsiasi, ma rappresentano le forze oscure che ostacolano il nostro percorso verso la realizzazione spirituale. Quindi se pensi alla sua storia, non vederla come l’impresa di un supereroe, ma come il processo di un lavoro interiore. È una metafora di come sconfiggere le energie negative di paura, rabbia, avidità, restando fedele e fiducioso nella tua bellezza e forza.

Sotto un profilo più analitico invece, Durga è una storia sulla trasformazione dell’ego. Come i demoni, l’ego entra nel percorso spirituale in un modo tutto suo: cercando di controllare l’ambiente che ci circonda, le persone, il nostro corpo, i pensieri. Il potere e il controllo sono i temi fondamentali di cui si nutre l’ego. Ma l’energia di Durga (Durga Shakti) ha un piano differente: vuole allontanarsi da una consapevolezza egocentrica e allinearsi a una di livello universale.


Il momento giusto

Un modo per sentire la forza di Durga è quello di ricordare uno specifico momento in cui ti sei accort* che qualcosa non andava in te, qualcosa che ti ha spinto immediatamente a cambiare. Questa consapevolezza è un inizio del potere di trasformazione di Durga Shakti, una convinzione che viene dal profondo e si trasforma in un’affermazione decisa: “il momento è adesso”. Quando è forte, si manifesta in un’azione e nel portamento, la voce e le parole si allineano a questa nuova consapevolezza. La stessa energia può essere invocata quando ti trovi in una situazione di stallo, in cui non sai se seguire un’intuizione, un richiamo, una voce dal profondo. La forza di Durga può darti la convinzione di affrontare parti di te che sono in evoluzione e aiutarti a fare chiarezza. Quando la tua determinazione e volontà sembrano bloccate, è il segnale di una grande energia che ha bisogno di trasformazione ed evoluzione: questa è Durga Shakti. Più inviti Durga nella tua vita più il tuo cuore diventerà un meraviglioso guerriero. Il suo potere proteggerà tutte le tue aspirazioni e prometterà di non deluderti mai.


Visualizza la Dea Guerriera

Esegui questa pratica quando vuoi percepire l’energia protettiva della dea. Siediti comod* in un luogo tranquillo, con un quaderno e una penna. Visualizza la presenza di Durga come una luce cangiante che ti avvolge, viva e potente come la vedi nell’immagine. Salutala e chiedile: “Qual è l’ostacolo più importante che devo affrontare? Cosa devo lasciare andare? A cosa devo prestare più attenzione?” Oppure chiedile di guidarti in una decisone che stenti a mettere a fuoco. Chiudi gli occhi, lasciati andare e parlale. Comincia ad annotare qualsiasi cosa ti venga alla mente. Scrivi finché senti che non hai altro da aggiungere. Poi fermati e rileggi ciò che hai scritto. Offri le paure e gli ostacoli che incontri a Durga, dicendo: “Ti offro tutto questo, Durga, che la tua potenza lo possa dissolvere”. Espira e inspira. Esci dalla meditazione sentendoti Durga. Cammina, parla, muoviti con quel senso di potenza e fierezza che emana la sua immagine.

Om Dum Durgayei Namaha è il mantra dedicato a Durga, che si rivolge a lei come compassionevole per coloro che sono virtuosi, ma feroce per coloro che non sono veritieri.

Non esiste una traduzione diretta di questo mantra, ma ogni parola sanscrita ha un significato spirituale o simbolico specifico:

  • Om è la vibrazione sonora universale di tutta la creazione.
  • Dum è il suono seme dell’energia Durga.
  • Durgayei è il nome formale della dea.
  • Namaha è un umile saluto, tipicamente tradotto come “Mi inchino a te”.

Le traduzioni dei mantra tendono a non essere letterali, ma Om Dum Durgayei Namaha è spesso tradotto come: “Saluti a colei che dona compassione, coraggio e pazienza. Benedicimi con la tua protezione e il tuo amore”. Un’altra traduzione comune è: “Saluti all’energia femminile che protegge da tutte le influenze negative”.


La parola divina

Durga in sanscrito significa “fortezza” o un luogo impossibile da invadere. Nella religione induista, viene adorata come colei che protegge i devoti dal male e dalle miserie della vita.

fonti: http://www.yogajournal.it/durga-la-dea-guerriera/ https://www.cure-naturali.it/articoli/vita-naturale/spiritualita/simbologia-della-dea-durga.html https://umbertoassandri.com/durga-invincibile/